Il parto di Francesca

Ecco come nasce una coccinella…Sofia!
E’ lunedì 21 giugno, e sono scaduta almeno da 4 giorni! Eh si, perché la data presunta oscilla tra il ciclo mestruale mancato (che all’inizio ricordavo in maniera sbagliata) e le misure prese con le prime ecografie, secondo le quali il mio bebè dovrebbe avere come data presunta il 14 giugno (e quindi sono scadutissima!).Vado a fare l’ennesimo monitoraggio, sempre facendomi 2 ore di macchina (quando va bene una e mezza) arrivo speranzosa, ma niente, la mia piccina sta bene dove sta, penso! La mia ginecologa mi visita e decreta: pancia ancora alta, liquido nella norma, collo chiuso, si torna mercoledì e se non succede niente, giovedì si passa all’induzione.
Io penso: “no l’induzione no! Non voglio sfrattare mia figlia se lei non vuole uscire!” Ho il terrore che si concluda in cesareo come la maggior parte delle induzioni e penso che non ho nessuno che mi aiuti a casa e non posso permettermi di stare male a lungo…
La gine consiglia: sesso e camminate…. La prendo in parola e cammino tantissimo, mi faccio 7 Km (che per me, abituata, non sono nemmeno molti).
Il giorno seguente, alle 5 del mattino ricevo un sms della mia gemella di panza (una ragazza che ho conosciuto qui sul forum e con la quale ho proprio tanto in comune) che mi dice che ha rotto le acque… io le scrivo che ho le contrazioni, sono leggere ma puntuali, ogni 5 minuti!
Lei mi manda i suoi “ in bocca al lupo” e restiamo in contatto! Intanto, alle 8:00 si sveglia il mio compagno e mi vede “strana”, c’è anche mia madre (io sono rimasta sveglia dalle 5) e mi chiedono cosa ho… io confesso che ho le contrazioni, dalle 5, e sono regolari… il socio tra un po’ sviene! Stava andando a lavoro, e io non sono sicura che siano quelle giuste, non so cosa fare, mia madre decide per me: andiamo in ospedale!
Ok, ci mettiamo in macchina, e il socio perde proprio le staffe quando gli dico che sono regolari ogni 4 minuti! C’è un caos esagerato sul raccordo, e così decide di uscire e passare per il centro (siamo a Roma) e mi costringe a mettere fuori il fazzoletto, altrimenti non ci arriviamo in tempo così lontano!
Tra macchine che si spostano a forza, clacson e corse folli, a un certo punto dico al socio:
“O vai più piano o all’ospedale non ci arriviamo” e confesso che il braccio mi pesa, a tenere il fazzoletto, per cui lo metto via… tanto non c’è fretta (spero).
Arriviamo finalmente all’ospedale, sono le 10:30, mi visitano, io continuo a dire che non sono sicura siano quelle giuste, e invece, finalmente mi dicono che mi ricoverano, sono dilatata di 3 cm!
Mi portano in camera e mi viene da piangere, sono felice: la mia bambina ha scelto di arrivare, l’ha deciso lei, e non è stata sfrattata! Mi dicono che in giornata sarò mamma… le lacrime le trattengo a stento, sorrido! Sono la più strana tra le partorienti e le ostetriche non si capacitano: ho le contrazioni regolari e rido, rido di gusto… son proprio felice!
Ogni tanto mi controllano la dilatazione, che continua bene, ma il posto in sala travaglio/parto non c’è e quindi resto in camera, peccato che alle 13:00 fanno uscire mamma e socio e resto sola (la mia compagna di stanza sta travagliando), anche se mi fanno pranzare ma poca roba.Verso le 14:30 finalmente mi portano in sala travaglio/parto, sono dilatata di 6 cm e continuano a monitorarmi… continuamente mi chiedono se voglio l’epidurale, ma io sono stoica, ho deciso di non fare nulla, voglio provare la sensazione del parto fino in fondo! Cammino col socio che ormai è tutto in verde, quando arriva la contrazione forte mi fermo e mi appoggio a lui, e poi ricomincio a camminare, e così facendo riesco a sopportare bene tutto, e sorrido ancora! Arrivo così a dilatazione completa, ma le acque sono ancora intatte!
L’ostetrica ogni tanto mi fa sdraiare per il monitoraggio, ma sento molto più dolore sdraiata, io voglio camminare!

Mi rompe il sacco, e non è contenta… ma è vaga, dice solo “poteva andare meglio”… io mi spavento, chiedo al socio di guardare, lui non capisce bene, dice solo che il liquido è un po’ rosa (ma ci credo, avevo già perso sangue), ma forse è la quantità che non ispira… non lo so!
Sono le 17, l’ostetrica quando arriva il ginecologo gli dice “lei tra pochissimo partorisce”… ma si sbaglia… la testina è giù e la toccano, ma io non sento nessun impulso a spingere. Lei mi urla di spingere come se facessi la cacca, ma io ho dolori fortissimi e solo voglia di fare pipì!
Mi arrabbio un po’ e mi lasciano andare in bagno (mi alzo e tra un po’ strappo tutte le cinghie del monitoraggio), ma non mi esce nulla, è solo sensazione… il socio mi sorregge, e devo dire che è stoico, a lui fa impressione il sangue eppure mi rimane vicino.
Torniamo in sala, c’è anche il ginecologo… mi diconodi spingere quando arriva la contrazione, io spingo ma non succede nulla!

Il gine prova a salirmi sulla pancia (kristeller) e spingere anche lui, ma non ci si trova… io continuamente chiedo scusa a tutti e aiuto (il socio confesserà poi che, se non fossi stata di colore rosso paonazzo e la situazione alquanto drammatica, ero divertentissima con le frasi che tiravo fuori).
Chiedo l’epidurale, anche se non ha senso e lo sanno tutti (alla fine imploravo qualsiasi cosa), arriva una marea di gente al mio capezzale: l’anestesista, il pediatra, un’altra ostetrica.
Sono le 17:45 e il gine attacca la ventosa alla testina della mia bimba, la prima ostetrica mi rasa mentre la seconda ostetrica tira fuori una specie di catena per fare forza sulla mia pancia e proviamo ancora a spingere tutti insieme: niente, a parte un urlo fortissimo, il mio!
Il gine sbianca in viso, dice: “questa è l’ultima spinta, poi se non esce cesareo d’urgenza!” e io penso “No, cesareo no!”, all’arrivo della contrazione di nuovo siamo in tre a spingere, e io urlo fortissimo “Esciiiii!!!!” mentre la prima ostetrica fa un taglio profondo ed ecco, la sento, esce!!!! Sono le 17:47 e lei non piange, e nemmeno io piango, io rido, rido di gusto! Sono orgogliosa e penso: “ce l’ho fatta, è uscita. Ce l’ho fatta!!!” e poi “Sembra un coniglio”.
Tutti spariscono uscendo dalla sala per lavarla, non rimane nessuno con me… che sono aperta come una cozza… e finalmente la sento che urla, la mia bambina!
Tornano indietro, e la prima ostetrica che mi ha seguito per tutto il travaglio mi dice che, siccome sono tanto tagliata, ho bisogno di essere cucita in sala operatoria con anestesia totale… io acconsento, però la mia bimba non l’ho vista per niente! Me la portano un secondo… è bellissima! Ha delle macchioline rosse sugli occhietti e sembra un po’ stranita, piccina, ma è bellissima e mi somiglia! Siiii!!!!!!
Chiedo quanto pesa: 3,770 Kg per 50 cm di lunghezza; chiedo l’apgar e il socio va a chiedere al pediatra fuori che piacevolmente gli dice 8 e poi dopo 5 minuti 9.

Il socio è stralunato, felice, va con la bambina mentre io vengo portata in sala operatoria, e mentre sono in ascensore con gli infermieri chiedo se potrò cenare, ho fame! Mentendo mi dicono di si!
Quando ritorno in me… sono passate le 19:30, sono in camera e ci sono il socio e mia madre, ma sinceramente non ricordo bene cosa ci siamo detti, so solo che alle 21 mi portano la mia piccola! Anche il socio la guarda e pensa che mi assomiglia, è bellissima proprio come la sua mamma (consentitemi!).
Non riesco a muovermi bene, ho anche il catetere, però finalmente posso annusarla, sentire il suo tepore e darle il mio… l’attacco al seno e siamo una cosa sola eppure siamo due, e penso che ce l’ho fatta, sono una mamma anche io e l’amo già tantissimo!

 

One Comment